Parodontologia

La parodontologia è una disciplina di area odontoiatrica che promuove la salute dell'individuo attraverso la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle patologie che colpiscono i tessuti di supporto dei denti e degli impianti.I tessuti di supporto includono la gengiva, il legamento parodontale, il cemento radicolare, l'osso alveolare e basale e la fibromucosa masticatoria periimplantare. La parodontologia si propone di conservare o ripristinare lo stato di salute dei tessuti di supporto di denti ed impianti, contribuendo così a conservare o migliorare il comfort, la funzione masticatoria, la fonazione e l'estetica dei pazienti. Lo scopo principale della parodontologia è quello di preservare la dentatura naturale, si occupa anche della sostituzione, mediante impianti, degli elementi dentari persi, mantenendo anche su questi lo stato di salute periimplantare. Le malattie parodontali e periimplantari sono strettamente legate agli stili di vita, sono provocate da alcune specie batteriche e sono influenzate nel loro decorso e gravità da numerosi fattori locali e sistemici. Le malattie parodontali si distinguono in gengiviti e parodontiti. Le malattie che colpiscono i tessuti periimplantari si distinguono in mucosite e periimplantite.

Le gengiviti interessano la gengiva marginale e sono caratterizzate da arrossamento del margine gengivale, edema, sanguinamento al sondaggio e, talvolta, aumenti di volume gengivale. Sono completamente reversibili e possono precedere una parodontite. Le parodontiti sono un gruppo di patologie caratterizzate dalla distruzione dell'apparato di supporto dei denti. Clinicamente si manifestano con perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e talvolta formazione di recessioni.

Il segno caratteristico della parodontite è rappresentato dalla perdita di attacco. La distruzione dei tessuti di sostegno dei denti causata da una parodontite è nella maggior parte dei casi irreversibile.

Le parodontiti sono classificate in: •parodontiti ad insorgenza precoce, che si sviluppano in giovane età, •parodontite dell'adulto, che si sviluppa dopo i 35 anni di età, •parodontite necrotizzante.

La mucosite perii-implantare è un'infiammazione reversibile a carico dei tessuti marginali peri-implantari senza perdita di supporto osseo. La peri-implantite è un processo infiammatorio che colpisce i tessuti peri-implantari causando una perdita progressiva di tessuto osseo di supporto. I valori di prevalenza delle malattie parodontali nella popolazione italiana sono molto alti (circa 60%). La prevalenza di forme gravi o avanzate è elevata (10-14 %) e aumenta drasticamente nelle fasce di età a partire da 35-44 anni.

E' possibile effettuare una efficace ed efficiente prevenzione primaria e la terapia è efficace ed efficiente in una grande percentuale dei casi. Studi clinici dimostrano che la maggioranza dei pazienti affetti da parodontiti mantengono i loro denti per tutta la vita se sottoposti ad adeguata terapia. Tuttavia in alcuni pazienti la terapia non è efficace. In queste situazioni la progressione della malattia può solo essere rallentata.

La terapia parodontale può essere suddivisa in varie fasi diagnostiche e terapeutiche.

La diagnosi necessaria per distinguere tre situazioni cliniche: stato di salute, gengiviti, parodontiti. Nel caso di salute parodontale si suggerisce l'opportunità di attuare un programma di prevenzione primaria mirato alla conservazione dello stato di salute.

Nel caso di gengiviti dovrà essere attuata la terapia causale.

Nel caso di parodontiti alla terapia causale dovrà essere associata la terapia meccanica non chirurgica. Al termine delle procedure sopra descritte si procederà alla rivalutazione del paziente per valutare il raggiungimento del successo terapeutico atteso. Criteri di successo di questa fase terapeutica sono: 1. riduzione della quantità di placca batterica, misurabile clinicamente con svariate metodiche fino al limite teorico di zero (non può comunque essere accettata una quantità di placca batterica residua, ovverossia numero di superfici coperte da placca batterica rispetto alle superfici totali dei denti superiore al 30%); 2. riduzione del sanguinamento al sondaggio, fino al limite teorico di zero (non può comunque essere accettato un sanguinamento residuo cioè un numero di siti sanguinanti al sondaggio rispetto al numero totale dei siti superiore al 30%); 3. riduzione della profondità di sondaggio.

La profondità di sondaggio residua non deve essere superiore ai 4 mm. La riduzione della profondità di sondaggio, in seguito a terapia non chirurgica, dipende, in gran parte, dalla profondità iniziale delle tasche. Il mancato raggiungimento dei primi due obiettivi indica l'opportunità di ripetere, per intero o in parte, la fase terapeutica causale e/o meccanica non chirurgica. L'opportunità di effettuare terapia chirurgica può essere valutata considerando numerosi parametri clinici, tra i quali: 1. presenza di tasche con profondità di sondaggio uguale o maggiore di 5 mm; 2. presenza di coinvolgimento delle forcazioni; 3. necessità di ricostruire/o rigenerare il supporto parodontale; 4. necessità di modificare la posizione e/o il volume della gengiva; 5. necessità di sostituire, mediante impianti, elementi dentali persi. Il paziente che non necessita di terapia chirurgica sarà inserito in un programma di terapia di supporto parodontale.

La scelta della tecnica chirurgica si baserà, a discrezione del clinico, sulla valutazione delle indicazioni e dei risultati attesi delle diverse procedure. Conclusa la terapia chirurgica si renderà necessaria una ulteriore valutazione del paziente per accertare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Quando gli obiettivi prefissati saranno stati raggiunti il paziente verrà inserito in un programma di supporto parodontale.

Il paziente in terapia di supporto parodontale dovrà essere periodicamente rivalutato per accertare la stabilità dei risultati raggiunti con la terapia. L'evidenza di segni clinici di recidiva di malattie parodontali (mancanza di stabilità) suggerisce la necessità di approfondimenti diagnostici ed eventuale ulteriore terapia. Nelle diverse fasi terapeutiche si può rendere opportuno l'impiego di farmaci, somministrati per via sistemica o locale, a supporto o integrazione della terapia meccanica.

Diagnosi delle malattie parodontali

La diagnosi delle malattie parodontali deve essere effettuata da tutti i dentisti, su tutti i pazienti, su tutti i denti, applicando le appropriate metodiche cliniche.

La diagnosi parodontale deve essere fatta interpretando ed elaborando i dati derivanti dall'anamnesi e dall'esame obiettivo; se indicato, integrati da esami radiografici e da esami di laboratorio

Anamnesi medica e dento-parodontale

Alcuni fattori possono influenzare l'insorgenza e la progressione delle malattie parodontali. I fattori di maggior interesse sono: fumo, alcuni farmaci che influenzano gli aumenti di volume gengivale (nifedipina, difenilidantoina, ciclosporina), diabete e alcune malattie sistemiche rare (tra cui: S. di Ehlers, S. di Papillon-Lefevre).

Esame obiettivo

L'ispezione valuta: topografia, colore e forma della gengiva, delle mucose e delle strutture annesse, presenza di placca batterica, presenza di fattori ritentivi di placca (tartaro, carie, restauri debordanti, malposizioni ed affollamenti dentari), migrazioni dentarie.

La mobilità dentale può aumentare a seguito di malattia parodontale associata a placca. Deve essere posta diagnosi differenziale con altre cause di ipermobilità, come il trauma occlusale, la riduzione dell'osso di supporto, il trattamento ortodontico in atto.

Il sondaggio é la manovra diagnostica fondamentale per valutare lo stato di salute o di malattia dei tessuti parodontali. Viene effettuato, mediante una sonda parodontale, applicando una forza di circa 30 grammi, lungo tutta la circonferenza di ogni elemento dentale fra dente e gengiva. Il sondaggio permette di rilevare: •la profondità di solchi gengivali e/o tasche parodontali; •il livello di attacco clinico; •il coinvolgimento delle forcazioni; •il sanguinamento; •la presenza di tartaro subgengivale e/o di restauri incongrui.

Esami radiografici

L'esame radiografico endorale periapicale viene effettuato dove consenta di ottenere nuove informazioni indispensabili alla diagnosi e/o alla formulazione del piano di trattamento

Esami di laboratorio

Nei soggetti in cui la diagnosi parodontale fa emergere la presenza di parodontiti molto gravi, soprattutto nelle forme ad insorgenza precoce o associate a patologie sistemiche, può essere indicato un supplemento diagnostico, mediante esami di laboratorio. Il loro impiego è giustificato, nel caso in cui il loro esito possa modificare o perfezionare il trattamento.

Esame microbiologico

In alcune particolari situazioni cliniche i test microbiologici possono risultare utili per orientare la terapia antimicrobica. Le analisi culturali sono gli unici esami microbiologici che permettono di effettuare un antibiogramma. I test possono venire utilizzati per il monitoraggio delle parodontiti ad insorgenza precoce e ad evoluzione rapida. La positività dell'esame indica un aumento del rischio di malattia pur non indicando con certezza i siti ammalati. L'assenza di specie patogene nelle tasche indica invece uno stato di stabilità del sito